Io, come altri uguali a me, ci sentiamo oltre le stelle, fatti di luce e sangue brillante nelle vene, sono così, incompreso dalla maggior parte degli esseri umani, come te mi sento diverso, come te, mi sento ogni giorno deluso e teso, quando non ho intorno altri indaco uguali a me.
Per questo che vorrei oltre alla musica, oltre al mio scrivere, poter riuscire ad alzare la mano al cielo e richiamare con quel che sono, tutte le altre luci presenti nel mondo, poter essere quella stella in grado di riunire le anime sole, gli individui dagli occhi di cristallo che piangono la notte, poter aver intorno quelle anime che si sentono sole anche se conoscono un sacco di persone, poter regalare a tutti l’energia e la forza, quella spinta che serve per diventare esseri superiori, voglio essere colui, che guida la civiltà di cristallo, quella che ama ogni essere, la civiltà che riconosce la sua vera madre, la terra, e il suo vero padre, l’universo, creature che fanno ciò che sentono di fare, senza giudicare i propri simili, senza abbandonare chi ha difficoltà di ogni genere.
Riuscire a fare ciò che nostra madre vuole, quello di rispettarla e di darle amore, senza farla più arrabbiare, con le guerre degli esseri umani, senza loro colpa, esseri minori, ma che vanno rispettati, amati ed aiutati, da noi, a chi si merita la nostra presenza, ed eliminare chi disegna cattiveria e odio contro i loro simili, o contro noi, che abbiamo la capacità di riuscire a far aprire loro il cuore, mostrare loro ciò che siamo, per far si che si fidino di noi, della terra, dell’universo e della loro anima, e si lascino abbracciare dalla nostra luce, sempre e comunque, fatta di stelle, noi che dobbiamo essere uniti in una unico cuore, in grado di far nascere in loro il coraggio, e che diventino parte di noi, la civiltà di cristallo.
(Ejay Ivan Lac)