Seduta sulle mie ginocchia con i riccioli scomposti mi fissi muta, bambola dei miei antichi giochi. T’è rimasto il rosso vivo delle tue piccole labbra, smunte hai le gote e i tuoi occhi azzurri, vitrei mandano bagliori. Quante storie insieme nel teatro dell’allegra pantomina, mia piccola pupa hai riempito i giorni di latte, hai asciugato lacrime capricciose, consolato le assenze, facendo di me la tua compagna, amica, sorella. Sempre vicina dividevi con me le ansie, le paure, quanti baci stampati sulla fronte facevano di te la mia bambina. Bastava dondolarti e breve una vocina usciva: “ma..mam..ma” ancor oggi tremula la sento e sorrido, perchè da un tempo lontano, oggi t’ho ritrovato.
La bambola
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