Quando mi dicevi io ho scelto te, mi sentivo come un oggetto sullo scaffale di un supermercato,
o come se avessi fatto un provino e superato l’esame, il tuo esame.
Quando mi dicevi io ho scelto te, mi sentivo un miracolato, un fortunato, mi sentivo quasi “speciale”.
Scattava in me una sorta di competizione, come se avessi uno sfidante in amore subito pronto a prendere il mio posto.
Tu dicevi ho scelto te,
e in me c’era la voglia di stupire come se ci fossero altri da poter scegliere, sentivo la colpa di essere stato scelto…
Mi sentivo come una margherita senza colori, bianca in un prato insieme ad altre mille, senza nessuna particolarità, senza nessuna sfumatura.
Io non volevo essere speciale,
non volevo essere felice,
non volevo aver paura.
non volevo fare gesti eclatanti quelli che si fanno per poi essere ricambiati,
io non chiedevo molto, volevo solo essere amato,
ma tu hai scelto me insieme a tutti gli altri…
Ed io per una volta ho scelto…
Ho scelto me stesso….