Ho voglia di raccontarmi
come una brava pescatrice
gettare le reti e raccogliere
le parole, così alla rinfusa
come capitano, devo riempire
l’ultimo spazio bianco del foglio.
Mi provo a spiegare i perchè
dell’amore e perchè sono stregata
da questa sua dipendenza.
Tutte le ragioni si dissolvono di fronte
alla sfida di amare e di essere amata.
Quando mi prende, l’osceno desiderio
non riesco a negarlo, a non vivere
senza essere completata da lui.
E’ stupido pensare che quell’amore
materiale, casuale possa essere la felicità.
Donna, mi sono incamminata anch’io
senza bagagli verso l’ultima carrozza
di quel treno che si chiama desiderio
per non lasciarmi sfuggire la sana dose
di sesso.
Mentre andavo sentivo i passi della coscienza
dietro di me, avrei voluto che mi raggiungesse
per poterla guardare in faccia, ma lei rallentava
rimanendo indietro.
Pensavo di giustificarmi con pensieri puritani
per quello che accadeva, perche oggi mi si uccide
con poco!
Ho perso quella verginità preziosa, l’innocenza.
Ho abbracciato la consapevolezza della donna
lasciando ai bambini senza passato, il mistero
della magica innocenza dei loro sorrisi.
(Mirella Narducci)