Tu stella splendente
che da quel cielo scuro
vedi nei flutti la mia piccola
nave che non ha più vele
ne ancore, come vascello
fantasma vacilla fra le onde
che gli nascondono la riva.
Persa tra cielo e mare in un buio
che va incontro alla notte, aspettando
la bonaccia, come nel capitolo del
“Il vecchio e il mare” il pescatore
Santiago con mani spezzate teneva
la sua preda, così io non lascerò il mio
timone, mi aggrappero a lui sfidando
la tempesta, per il solo gusto di sentirmi
viva….