Dolcemente, candida scivola sulla pelle nuda, liscia come il lino percorre il nudo corpo di Lei, che stanca, si lascia trasportare dal mite vento. Nell’aria libera dal mondo si sente viva, si libra come una foglia d’autunno, leggera dal rinsecchir del tempo, e poi a terra cade, immobile, ad osservar il mondo che intorno a Lei si muove. Lascia così il suo segno e quell’impronta in questa terra, e ripercuote così, il suo attimo di vita umile ma pur vissuto.
R.J.