Calma piatta, mi lascio andare
alla deriva, là verso l’ignoto nel
buio più nero, perdere la ragione
che gela il cuore.
Il tempo tramuta ogni cosa, aspetto
il risveglio della primavera, distesa
assente sul legno di una barca, coi
remi abbandonati stanchi di remare.
Scivolo in questo limbo sconosciuto,
nel mezzo di una notte senza luna, il
tramestio dell’acqua scuote la memoria
e tu nel sogno appari, con sommesso
alito all’orecchio mi racconti quando ci
siamo persi e sospirando lieve mi ricordi,
quando siamo affogati nell’indifferenza,
le tue parole gelano l’anima che in questo
mio corpo va raminga.
Ascolto in silenzio mentre il vascello si
spinge all’infinito attraverso il mare della vita.
Ora flebile voce smetti di narrare, questa
favola antica e mi lascio andare stanca di vogare……
(Mirella Narducci)
2 commenti
E’ semplicemente stupenda
Grazie Vincenzo, sono felice che ti piace, i tuoi commenti sono sempre graditi. Ciao un abbraccio