Guardare, osservare, non si capisce però, come sarà possibile accudire, quel ramo cadente lungo il tronco di un albero, appresso al quale, altri grandi ramoscelli si intrecciano, secondo uno schema, che la natura con cura ed ovvia ragione ha creato, lungo i viali dell’immenso bosco.
Un fievole lumicino lanciato da due incuranti e inosservanti dita, si appoggia mestamente a terra, nascondendosi quasi dietro le innumerevoli foglie ed arbusti seccati dalla irriguardosa temperatura.
Da li a poco, l’atezza della fiamma sembra aumentare, ma osservando meglio si allarga anche, quasi a prendere sembianze raffiguranti i luoghi del male meglio descritti e con particolare cura dal Sommo Poeta.
Dall’alto grandi scrosci d’acqua, lanciati da rumorosi apparecchi si intrecciano e si disperdono appoggiandosi per ultimo lungo la scia di fuoco.
Non sembra possibile tuttavia, domare il grande bagliore rosso ormai troppo evidente per soccombere. La scia incurante continua a correre lasciando dietro di se solo fumo nero.
Dopo un lungo percorso, alla fine del bosco, i grandi apparecchi rumorosi, lanciano l’ultimo scroscio d’acqua spegnendo quel lumicino rimasto sull’ultimo ramoscello in vita.
Avanti si intravvede la città, dalle comode auto, dai garndi palazzi e dalle luminose vetrine.
Dietro ahimè, non si osserva quasi più nulla… solo una grande nube nera.
il ramoscello
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