Precariamente aggrappato alle mie convinzioni come il naufrago alla tavola di legno,
rimango in balia di una tempesta d’emozioni.
Il cuore come un dio artefice d’eventi mi osserva, cinico, irridendo la mia umana caparbietà.
Lui sa e attende, attende il momento in cui le forze verranno meno ed io, esausto,
mi lascerò andare annegando nell’abisso della mia anima.
Fabio Villa