Lo senti oggi il rumore della pioggia fuori, batte sui tetti, sui prati, sulle strade.
È nei miei occhi.
È passato un altro giorno.
È vero, fuori è sera, ma il cielo grigio e le sue grigie nubi a volte mi confondono,
come quel pianoforte che si sente in sottofondo, come le tue ali candide, e ora
così sporche, lontane da me, così com’è lontano il nostro amore.
Ed io sono ancora tutto solo.
Cosa può valere questa lettera che ti sto scrivendo, l’ennesima, che finirà tra le
mille accartocciate e sarà una delle mille scritte, come le mille che scriverò e
accartoccerò.
Come può essere che tu non sei più qui con me, non hai mai detto addio.
Qualcuno lo dica a me, il perché di quell’addio, perché da solo, non riesco a
farmene una ragione.
Vivo.
Vivo, sorrido, e credo che tu mi possa pensare. Non importa la disperazione e la
pioggia oggi non importa…
…che tu abbia lasciato il mio mondo così freddo.
Freddo come il mio corpo nudo tra la pioggia e tra le lacrime, freddo come il
dolore che provo nel vederti, nell’affrontare il tuo sguardo che è stato così tanto
vicino al mio. E dover sorridere.
Per un attimo penso, che forse…
io non sono da solo,
che oggi tu sei qui con me,
anche se sei lontana,
…e forse sarai sempre qui con me.
Eri il mio Angelo.
Sarai il mio Angelo, domani. Il mio Angelo lontano e amato.
Credi che io possa ancora amare qualcuno? Credo che si ami una volta solo.
Amo te.
Mi chiedo anch’io…
come l’amore a volte possa scivolare via
e poi ti penso, ti cerco in fondo ai più bei ricordi, nel mio cuore, e sento…
qualcosa che sussurra alle mie orecchie e dice…
dolcemente
che io non sono da solo…
perché sto piangendo
…e che tu ci sarai sempre, anche lontano, sempre vicino a me.
Sarò sempre nel tuo cuore?
Non guardarmi negli occhi quando m’ incontrerai, perché avrò paura di
rispondere a questa domanda, così potrò continuare a scriverti senza che tu mai
lo sappia, e continuare a sentirti come, il mio Angelo.
Mi basta chiudere gli occhi e…
Proprio l’altra notte, mi è parso di sentirti piangere….
ero io, e mi sembra di essere te, in me, con te e con me, alcune notti, quando
sogni e disperazione raggiungono il loro culmine…
…mi chiedevi di venire da te e abbracciarti forte…
Abbracciami come allora, Angelo mio.
…riesco a sentire le tue preghiere… mi farò carico io dei tuoi problemi…
Mi fa male ricordare e accorgermi di aver assaporato la più rara felicità. Tu mi
davi felicità, come non mai, come non avrei chiesto di più.
…ma prima di tutto ho bisogno della tua mano….
…poi sarà solo l’eternità….
Quella che ci divide e ci unisce, come l’oggi e il domani e i mille giorni che
trascorreremo uno separato dall’altra.
Come l’eternità che mi davi e che mi dai, adesso, mentre le mie mani scrivono e
il mio cuore si lacera, impotente, fra i ricordi.
Sussurra solo tre parole…
…il mio angelo…
ed io verrò di corsa
…non verrai…
non sei solo
…e non ci sarai…
ed io piccola, ci sarò, lo sai ci sarò….
No, non ci sarai.
Sei solamente un dolce ricordo che se ne va, sotto la pioggia di questa sera,
come le note di quel pianoforte in sottofondo, che ti stanno portando, Angelo
mio, via da me. Così potrò accartocciare questa lettera e buttarla lontano, e che
la pioggia continui a cadere, tentando di cancellare il riflesso della nostra vita
insieme, Angelo mio.
Domani, in attesa del nuovo sole, proverò ancora gioia ad ascoltarti, a riscoprirti,
e sarà ancora gioia ritrovare la tua voce nel mio cuore, e vedere quell’Angelo
dalle grandi ali, che canta per me, e che come un Angelo continua a vivere nella
vita che ho sempre sognato di trascorrere con te.
Alessandra Gianoglio