E’ lì racchiuso dalla nostra nascita
il guardiano del faro, la luce che illumina il nostro destino. Dapprima fioca quando tu nascesti, e poi man mano che acquisivi piu’ consapevolezza e ti facevi uomo, lei diventava sempre piu’ intensa e illuminava i tuoi passi per poi scemare al tuo giungere all’età matura; e allora non si possono piu’ scorgere gli ostacoli e lì, proprio lì dove la luce, ormai debole non arriva piu’ a rischiarare i tuoi passi, trovasti la malattia che in poco tempo ti rese prigioniero del tuo corpo reso simile ad uno scafandro, ma integro nella mente mentre la luce del faro, ormai piu’simile all’umile lume di candela dà ancora qualche bagliore ma sempre meno intenso.
Il destino è quasi compiuto e la luce del lumino sta per lasciare il posto a qualche cosa di ben piu’ grande che è l’Anima, ormai libera dallo scafandro che l’ha tenuta prigioniera,sta per librarsi in volo come una bellissima farfalla fatta dei colori dell’arcobaleno e la cui consistenza è pura come l’acqua di una sorgente e la voce è un sussurro di dolci e melodiose parole d’Amore, parole che solo un orecchio attento perchè privo delle contaminazioni dell’effimero puo’ cogliere.
(dedicato a mio padre Pietro,malato sla)