Phileas Fogg, ve lo ricordate? il grande viaggiatore che con gli antichi mezzi che l’uomo aveva, ha girato il mondo in 80 giorni, e anche se è un romanzo, penso sia stato possibile farlo anche ai tempi dello scrittore Verne, che con la tecnologia poco sviluppata, ha scritto un racconto fantascentifico, per i loro modi di pensare.
Ora come ora non ci metterei nulla a copiare la sua impresa, ma provate ad immaginare la sensazione straordinaria che si potrebbe provare a fare il giro del mondo, ma non sto parlando di una vacanza all’anno, dico, lasciare tutto e tutti, e cominciare a prendere quel treno, l’aereo, la nave, raggiungere quelle mete che vedresti solo con il passare del tempo, se ne hai la possibilità, la sensazione di staccarsi dalla realtà e cominciare quel viaggio fantastico, vedere le persone che contatti solo via pc, perchè impossibilitati a vedersi, vedere quei posti che ti bloccano il fiato, e sentire ogni tipo di problema scivolare sul tuo percorso, senza mai girarsi, guardare sempre avanti.
Guardare le albe di luoghi diversi, sentire l’aria di ogni città, il profumo di ogni etnia, imparare le culture di anime diverse, compiere il giro del mondo, e ritornare a casa, senza sovenir, senza altre valigie ne regali, solo le immagini di un lungo viaggio, e i ricordi di strade che riempiono il cuore, guardare fuori dalla finestra e dire “Oggi è una splendida giornata”.
(Ejay Ivan Lac)