Lassù, sulla maestosa quercia dell’appariscente corteccia sugherosa, tanti fuscelli di soffice paglia, furono portati dal meticoloso passero.
Si scorge tra i rami, il nido per la quotidiana dimora, di colui che cinguettando, trascorre, osservando le sue interminabili giornate.
Ora noi, quaggiù sulla terra, ormai tutta asfaltata d’effimero benessere, corriamo come prede inseguite dal tenebroso, misterioso, e affascinante tempo, riflettendoci tuttavia su immaggini…
Bambini insanguinati ed abbandonati da sospetta mano materna
Uomini di solerte impegno avventuriero trucidati da apparenti nobili benpensanti.
Uomini in preda ad odio verso uomini soccombenti scelti per distruggere il loro odiato prossimo, che oltre i confini della giusta dimora spara ed uccide.
Altri interessi accolgono il nostro interesse ogni qualvolta.
Fermarsi tuttavia, attendere il silenzio ed immaginare di incontrare per caso gli occhi teneri di un bimbo, attendere il sorriso di una giovane donna, aiutare nel cammino un’anziana signora, scrutare un campo di grano ed incoraggiare la mano forte di un contadino.
Con coraggio nel buio della notte il sonno non ci farà più paura ed addormentarsi sarà sempre più facile, nell’attesa del mattino, quando il passero dalla maestosa qurcia ci sveglierà con il suo cinguettio.
il cinguettio
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