Non mi sono piaciuti i fuochi artificiali, la loro imitazione del vulcano in fiamme. Mi incuriosiva la meraviglia che suscitavano, l’antica ammirazione per il fuoco. Perché a me non veniva? L’ho capito in montagna, quando ho visto tra le rocce e il bosco la mia prima cascata. Mi abbagliava, mi avvicinai al suo chiasso, mi svestii e mi feci inzuppare dal pulviscolo di acqua sbriciolata. Dentro ci passava lo spettro di un piccolo arcobaleno. Ho saputo lì che la cascata è meraviglia opposta al fuoco d’artificio. Amo la neve, la grandine e il salto a precipizio di una cascata. Ammiro la valanga, l’aria spostata a schiaffo, il crollo di un versante che si stacca col carico di neve. Amo l’acqua che si tuffa in discesa e non il fuoco che si scaraventa in alto e vuol salire, impennarsi e sfarinarsi in cenere.
I PESCI NON CHIUDONO GLI OCCHI – ERRI DE LUCA