Quando alle sue lacrime cercavo una spiegazione, quando la sua presenza mi bastava più della tua assenza, quando i suoi sorrisi illuminavano i miei occhi, e i suoi abbracci riempivano i miei vuoti,
quando i nostri corpi si univano all’unisono, vivevo solo i momenti, a volte solo attimi senza pensiero, a tratti malinconici di una quotidianità scontata.
Ma quando Dio ha deciso di prendersi il fiore più bello, quando ho capito che il destino non aveva il percorso da me desiderato e sperato, quando ho capito che di quel fiore non sarei stato più il giardiniere,
ho cominciato ad amarla, a capire cos’è l’amore.
Ho capito cos’è l’amore quando non avevo più i suoi abbracci, i suoi sorrisi, quando non avevo ciò che desiderava il mio corpo, quando i suoi occhi si riempivano di lacrime e sentivo lo stringersi al petto,
quando i suoi sorrisi sofferenti mi lasciavano la speranza di un futuro migliore capivo l’amore.
Ed io ho cominciato ad amarla quando i nostri corpi non erano più uniti dalla passione ma dal dolore.
Ho cominciato ad amarla quando le sue foto mi davano sorrisi e lacrime di momenti vissuti e rimasti nell’aria con i profumi del passato.
Ho cominciato ad amarla quando alzando gli occhi al cielo la cercavo in una stella,
quando la sua assenza e diventata più forte della sua presenza.
Ho cominciato ad amarla quando ormai era troppo tardi, quando non c’era più tempo.
E in quel ciao con il sapore d’ addio, ho cominciato ad amarla.