Chi trascura di imparare in giovinezza perde il passato ed è morto per il futuro.
Euripide
***
Vorrei tornare a essere com’ero all’inizio, quando riuscivo a prendermi tutto il bello dei nostri incontri senza chiedere nulla di più. Mi piaceva uscire da quella porta e tornare a casa. Le prime volte, quando me ne andavo dal suo appartamento,
avevo la sensazione di essere più giovane e più in contatto con me stessa. Me ne stavo sola con la parte di me che era riemersa e che nemmeno lui poteva vedere. In quel momento respiravo, guidavo, cantavo e l’aria fresca entrava dal finestrino solo per me.
***
Sono stati scritti un’infinità di saggi sulla vecchiaia, dal celeberrimo De senectute di Cicerone al recentissimo Memorie di un vecchio felice. Elogio della tarda età di Pietro Ottone, e tutti, salvo rarissime eccezioni, tendono, in un’orgia di retorica, di ipocrisie e di rimozioni, a darne un’immagine edulcorata, accattivante o, quantomeno, a giustificarla, a fornirle un senso e uno scopo, a farsene una ragione. Non esistono invece saggi sulla giovinezza. Per la semplice ragione che la giovinezza non ha bisogno di essere giustificata, né di farsene una ragione, né di darsi uno scopo e un senso, o anche un non-senso, che non siano quelli della vita stessa. Perché la giovinezza è la vita, la vecchiaia già l’ombra della morte.
Massimo Fini, Storia di una vecchiaia
***
Poichè bisogna sapere che io avevo molto viaggiato, anni prima, fra sangue e pianto, e le gambe mi dolevano ancora. Avevo perso la giovinezza come si perde un treno, e m’era restata la mente, al suo posto, una crepa profonda e nera, che inutilmente bendavo di frasche e mascheravo di fiori. Sapevo che stava sempre li, cicatrice d’inaccaduto, squarcio di non vissuto, che mi sentivo bruciare ogni sera sopra la guancia più d’uno sfregio di Zorro. Ebbene, ora la ruota pareva muoversi all’incontrario. A cavallo dei trent’anni mi sorprendevo ragazzo fra ragazzi a sperimentare i mai giocati giochi dell’amore e del caso in una luce di meraviglia.
Gesualdo Bufalino , Argo il cieco
***
La terra si disloga, si dimena
impazzita, pieghettature mette al
par dell’ano di una disseccata
mummia, e con le esplose sue varici
ostenta e mente gioventú. Oh
giovinezza! Oh, terra che va a
spasso fra ondate di comete
certamente un po’ sceme, con neri
busti d’alberi.
Raymond Queneau, piccola cosmogonia portatile
***
A essere giovani s’impara da vecchi.
Proverbio Popolare
***
d’improvviso ho paura. Sono precipitata troppo in fretta indietro, nell’ardore della giovinezza. Che adesso mi sembra solo rimpianto. Ho freddo al collo, devo tornare in bagno ad asciugarmi i capelli con il fon. Sono di nuovo io, una ragazza sconfitta a un passo dalla vecchiaia.
Margaret Mazzantini, Venuto al mondo
***
La giovinezza non è un periodo della vita, e uno stato d’animo, che consiste una certa forma della volontà. In una disposizione dell’immaginazione, in una forza emotiva nel prevalere dell’audacia sulla timidezza, della sete dell’avventura, sull’amore per le comodità. Non si invecchia per il semplice fatto di aver vissuto un certo numero di anni, ma solo quando si abbandonano i propri ideali. Se gli anni tracciano i loro solchi sul corpo, le rinunce all’entusiasmo li traccia sull’anima. Essere giovane significa conservare a sessanta, a settant’anni, l’amore del meraviglioso, lo stupore per le cose sfavillanti e i pensieri luminosi, le sfide intrepide lanciate agli avvenimenti, il desiderio insaziabile del fanciullo per tutto ciò che è nuovo, il senso del lato piacevole e lieto dell’esistenza. Resterete giovani finché il vostro cuore saprà riceve i messaggi di bellezza, di audacia, di coraggio, di grandezza, di forza che vi giungono dalla terra da un uomo o dall’infinito. Quando tutte le fibre del vostro cuore saranno spezzate e su di esso si saranno accumulate le nevi del pessimismo e il ghiaccio del cinismo è solo allora che diverrete vecchi e possa Iddio aver pietà della vostra anima.
Albert Sabin