Questa mattina per caso o per destino ho scritto due parole: “occasioni perdute”.
Non le ho dimenticate per tutta la giornata ed ogni tanto mi tornavano in mente. Il perchè non lo sapevo, al momento nemmeno ora pensando solo a quei due termini.
Ippocampo.
E’ quella formazione nervosa che controlla il mare della nostra memoria. I protagonisti invertono la loro posizione nella rappresentazione di una vita.
Così torna alla mente in un atomo di tempo “Stargate”, con i personaggi che si immergono in una parete verticale liquida leggermente increspata e vengono così scomposti e trasportati nello spazio, nello scorrere di pochi fotogrammi, fino ad un pianeta sconosciuto dove continuerà la loro avventura.
Quello svolgersi del cordone ombelicale simile ad una struttura cromosomica mi appare prima del ricordo improvviso che si staglia limpidissimo ed io sono là.
E’ un luglio di…un’altra vita. Periodo di esami di stato ed eravamo stanchi dello studiare da lei o da me e così si decise di andare sulle colline vicine.
Oggi so ancora come successe.
Una pausa: io una sigaretta, lei non fumava.
Eravamo seduti ai limiti della pineta con la Valpantena ai nostri piedi. Poi si è stesa sul plaid e si continuava a parlare e scherzare.
Ero bocconi, ad ore 3 rispetto a lei (influenza linguaggio militare, Stargate incombe) con la testa vicino alla sua.
Scommettemmo che mi sarei avvicinato anche troppo, ma senza baciarla.
Ho in me adesso quel sapore dell’erba calda, ho quello dei suoi capelli e del suo leggero profumo.
Ho i suoi occhi nei miei: quel verde chiaro che inconsapevolmente vira leggermente ad una sfumatura più scura e diventa una promessa liquida. Un invito ad immergermi.
Ho il ricordo delle sue labbra, ma non il loro sapore.
Gli occhi aperti ci tengono legati, gli sguardi trasmettono metallo fuso, al loro chiudersi entriamo incoscientemente nella dimensione che avevamo già scelto.
Ma era una vita fa.
Un bacio era già un atto d’amore. Avevamo già tutto.
L’occasione perduta.
Quel bacio aveva distrutto un’amicizia che durava da anni senza coinvolgimenti amorosi.
L’aveva ridotta ad un episodio sempre troppo breve e comune per lasciare in lei una traccia.
Io.
Sono qui a pensare che quella stargate si chiuse per il resto della mia vita.
due parole
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