Cosa mi aspetto da te, il massimo, ma è un illusione. Voglio ricordarti così, con quel mezzo sorriso sulle labbra, con gli occhi da ladro che spiano il primo bottoncino d’una camicetta troppo stretta. Vedo i tuoi gesti impacciati timorosi della reazione imprevedibile dei miei desideri. Stai lì fermo, aspettando che quell’armadio pieno di emozioni si apra e ti rovesci addosso i fremiti del cuore, in fretta li raccolgo, insieme alle ultime frasi li ricompongo negli stipi, evitando il caos dei sentimenti. Sono qui in penombra, nell’attesa di vederti deciso ad infrangere ogni mia debolezza.
(Mirella Narducci)