“Garo vede i colori attraverso gli angeli: tutti lo sanno.
‘Uno verde mi ha detto’ informa seriamente il su pubblico in un fresco mezzogiorno di aprile ‘che presto giocheremo con lui, e che stanno inventando nuovi divertimenti apposta per noi’. Il suo pubblico, sono il solito terzetto: i gemelli discesi dall’impalcatura, che sono così vicini alla volta del cielo vedono angeli anche loro, e Garo il piccolo, che ha portato il cestino. Lui non dubita mai di nulla, e ama ogni creatura vivente.
‘Come saranno i profumi del cielo?’ si domanda Armen. E subto Hrayr risponde(i gemelli sono perfettamente autosufficienti, nella loro conversazione perenne): ‘Come quelli di qua, ma più intensi. E non avremo più voglia di andare via’. ‘Ma voi, perché ve ne andate? domanda Garo il piccolo. ‘Da nessuna parte troverete un cielo come questo.’ Ma Garo il grande lo corregge: ‘Tutti i cieli sono abitati da angeli, anche nell’altra parte del mondo. Forse hanno solo un colore diverso’.
Brano da La masseria delle Allodole di Antonia Arslan
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