Alla fine dell’estate chi è stato l’ultimo ad uscire dal mare?
L’ultimo è tornato a casa senza chiudere il coperchio del mare.
e da allora per tutto questo tempo il mare è rimasto scoperchiato.
Banana Yoshimoto, Il coperchio del Mare
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aveva una sorta di aura intorno a se’, come una goccia cristallina di rugiada posata su un petalo di ibisco.
BANANA YOSHIMOTO, IL COPERCHIO DEL MARE
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quando si insegue un sogno, tutto sembra bello e carico di energia, proprio come quando si è innamorati.
BANANA YOSHIMOTO, IL COPERCHIO DEL MARE
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Basta fare un giretto qui intorno per sentirsi felici, sai? E’ come se si venisse purificati…
BANANA YOSHIMOTO, IL COPERCHIO DEL MARE
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I miei genitori mi portavano spesso al tiro a segno.
Io infilavo con le mie manine il proiettile di sughero nel fucile e sparavo al bersaglio. Ogni volta che centravo una bambolina di porcellana dalla forma strana e per niente graziosa, la portavo a casa facendo attenzione a non romperla.Anche se era di una qualità infima e non era certo di mio gusto, il pensiero di averla vinta la faceva diventare quasi bella e non riuscivo a buttarla via.
BANANA YOSHIMOTO, IL COPERCHIO DEL MARE
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ogni estate aveva luogo un magnifico spettacolo pirotecnico e così tutti in paese si dirigevano verso la spiaggia affollata di turisti. Le esplosioni rimbombavano forti e basse lungo tutto il mare immerso nelle tenebre. I fuochi d’artificio lanciati verso l’orizzonte, si specchiavano sulla superficie dell’acqua e sembravano svilupparsi in due direzioni. E il mare, riflettendo nella notte quei mille colori vacillanti, appariva levigato.
BANANA YOSHIMOTO, IL COPERCHIO DEL MARE
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Avevo l’impressione che anche quei ricordi vanissero sbiaditi da qualcosa. E quel qualcosa, ne ero sicura, era il denaro. La colpa era del denaro sperperato senza nessun riguardo… ecco quello che aveva ridotto il nostro paese in quelle condizioni.
BANANA YOSHIMOTO, IL COPERCHIO DEL MARE
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ogni volta che passavo per quella strada, ogni volta che dall’estremità ndel ponte vedevo un tramonto riflesso dal mare, ogni volta che alzavo lo sguardo per osservare le fronde del salice che si agitavano con leggerezza al vento, mi dispiaceva che il tempo passasse. Poi, subito dopo, provavo una felicità addirittura opprimente. Una felicità derivante dalla consapevolezza di aver creato qualcosa di mio.
BANANA YOSHIMOTO, IL COPERCHIO DEL MARE
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comunquesia, non c’è niente da fare: bisogna lasciare che gli eventi seguano il loro corso. Lo diceva sempre anche mia nonna. Che gli esseri umani restano esseri umani in qualunque situazione, a patto che non si attacchino troppo alle cose e che la sera vadano a dormire grati per la giornata che hanno trascorso.
BANANA YOSHIMOTO, IL COPERCHIO DEL MARE
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per me non è un problema seguire il corso del destino. Qualnque sarà il luogo dove mi condurrà, sono sicura che riuscirò a trasformarlo in un bel posto,e continuerò a crearmi dei ricordi. In modo che , quando morirò, avrò qualcosa di bello da portare con me, qualcosa di simile a un mazzo di fiori, così grande da non poterlo nemmeno tenere tra le braccia.
BANANA YOSHIMOTO, IL COPERCHIO DEL MARE
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l’amavo troppo, decisamente troppo.
BANANA YOSHIMOTO, IL COPERCHIO DEL MARE
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