E’ capitato in un estate calda
uscivo con lui, passeggiate
lungo il mare.
Non potevo saperlo che il suo
forte braccio stringeva per avermi.
Sentivo il calore del suo corpo,
pudica me ne allontanavo ma un
freddo misterioso mi prendeva e
tornavo a lui.
Pelle contro pelle, fra barche
addormentate, la lieve resistenza
cedeva ad un piacere pauroso.
Quel suo torace di marmo bloccava
ogni mia fuga, ma non volevo fuggire,
mi annullavo in quell’onda fonda, piena
di brividi.
La vergogna spariva, lento il suo amore
faceva di me strumento da accordare e
io ne seguivo il tempo che il suo corpo
dava al mio.
Dolcissimo l’amore ad occhi chiusi sulla
sabbia, odore di legni, di vernice, mentre
la luna illuminava le ombre delle mie paure
che fuggivano lontano nel buio d’un mare
nero.
(Mirella Narducci)