La fotografia mi ha aiutato a scoprire le cose, interpretarle e rivelarle. Racconto la conoscenza del mondo in una architettura interiore dove le vibrazioni sono un continuo fluire di attimi, di avventure liberanti come espressione totale dove sento tutta la completezza della mia esistenza.
MARIO GIACOMELLI
Le mie foto vogliono illudersi di essere scritture segrete, non belle immagini, non fatte per essere solamente capite, ma interpretate.
MARIO GIACOMELLI
Pensiero e sentimento concorrono alla realtà del quotidiano senza segretezza, al di fuori di strutture abituali, come un gesto poetico-artistico, che è anche intervento e segno, tensione ed energia nelle strade, nei muri della memoria.
MARIO GIACOMELLI
Sento la necessità di denunciare l’andamento del mondo, le cattiverie, la crudeltà, la disonestà dell’uomo non documentando la realtà, la vergogna dell’uomo, ma dimostrando a me stesso altri spazi, altre tracce dove il linguaggio diventa conoscenza della mia anima e tutto ciò che mi circonda non sia illusione, voglio rivedere ogni cosa nella semplicità dove la mia mente ritorna da capo, dove ogni segno si fa “poesia” per rifabbricare il mio mondo, carico di significati immensi in armonia assoluta con il mio universo e respirare sotto il silenzioso cielo. Nella natura, la sola cosa grande che conosco, nell’incertezza di tutto, io vivo i miei attimi, i miei limiti, i miei difetti, per forza d’ispirazione, di creatività, di linguaggio.
MARIO GIACOMELLI
L’immagine è spirito, materia, tempo, spazio, occasione per lo sguardo. Tracce che sono prove di noi stessi e il segno di una cultura che vive incessantemente i ritmi che reggono la memoria, la storia, le norme del sapere.
MARIO GIACOMELLI