“provo un piacere immenso
nel fermarmi a conteplare la natura
in ogni sua anche più piccola manifestazione
si può trovare equilibrio, precisione, perfezione…”
Anton Vanligt, Mai troppo folle
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Nessun piacere è di per se stesso un male: però i mezzi per procurarsi certi piaceri arrecano molti più tormenti che piaceri.
EPICURO, massime
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Mi piace osservare lo sguardo della gente
leggervi dentro le emozioni che mai parola
potrebbe descrivere.
Gli occhi sono la porta che amo varcare
per accedere alla conoscenza dell’altro
Anton Vanligt
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Il più solido piacere di questa vita, è il piacere vano delle illusioni
Giacomo Leopardi
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Il piacere agli altri dovrebbe essere nient’altro che la conseguenza del nostro equilibrio ritrovato. Quando una persona riesce a star bene con se stessa, ad amarsi, a ritrovarsi, emana un’energia incredibile. e …c’è poco da fare: piace!
Anton Vanligt, Mai troppo folle
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Se ogni piacere si intensificasse nel suo luogo e nella sua durata, e pervadesse tutto il nostro composto o le parti più importanti del nostro essere, allora i piaceri non differirebbero gli uni dagli altri.
EPICURO, massime
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e le cose che danno luogo ai piaceri propri dei dissoluti fossero anche tali da liberarci dai timori dell’ animo circa i fenomeni celesti, la morte, il dolore, e ci insegnassero quale sia il limite dei desideri, non avremmo niente da rimproverare a quelli: essi sarebbero infatti ricolmi di ogni piacere e non avrebbero mai da soffrire fisicamente o da affliggersi, nel che consiste appunto il male.
EPICURO, massime
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La fuga del tempo gli era un supplizio insopportabile. Non tanto egli rimpiangeva i giorni felici quanto si doleva de’ giorni che ora passavano inutilmente per la felicità. Quelli almeno gli avevan lasciato un ricordo: questi gli lasciavano un rammarico profondo, quasi un rimorso… La sua vita si consumava in sè stessa, portando in sè; la fiamma inestinguibile d’un sol desiderio, l’incurabile disgusto d’ogni altro godimento. Talvolta lo assalivano impeti di cupidigia quasi rabbiosi, disperati ardori verso il piacere; ed era come una ribellion violenta del cuore non saziato, come un sussulto della speranza che non si rassegnava a morire.
GABRIELE D’ANNUNZIO, il piacere
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Non cresce il piacere della carne, ma solo subisce variazione, una volta che sia rimossa tutta la sofferenza che viene dal bisogno. Il limite dei piaceri che la ragione ci prescrive è prodotto dal calcolo razionale di questi stessi e di tutte le affezioni dello stesso tipo, che procurano all’anima i più grandi timori.
EPICURO, massime
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Ambedue, mirabilmente formati nello spirito e nel corpo all’esercizio di tutti i più alti e più rari diletti, ricercavano senza tregua il Sommo, l’Insuperabile, l’Inarrivabile; e giungevano così oltre, che talvolta una oscura inquietudine li prendeva pur nel colmo dell’oblio, quasi una voce d’ammonimento salisse dal fondo dell’essere loro ad avvertirli d’un ignoto castigo, d’un termine prossimo. Dalla stanchezza medesima il desiderio risorgeva più sottile, più temerario, più imprudente; come più s’inebriavano, la chimera del loro cuore ingigantiva, s’agitava, generava nuovi sogni; parevano non trovar riposo che nello sforzo, come la fiamma non trova la vita che nella combustione. Talvolta, una fonte di piacere inopinata aprivasi dentro di loro, come balza d’un tratto una polla viva sotto le calcagna d’un uomo che vada alla ventura per l’intrico d’un bosco; ed essi vi bevevano senza misura, finché non l’avevano esausta. Talvolta, l’anima, sotto l’influsso dei desiderii, per un singolar fenomeno d’allucinazione, produceva l’imagine ingannevole d’una esistenza più larga, più libera, più forte, « oltrapiacente »; ed essi vi s’immergevano, vi godevano, vi respiravano come in una loro atmosfera natale. Le finezze e le delicatezze del sentimento e dell’imaginazione succedevano agli eccessi della sensualità.
GABRIELE D’ANNUNZIO, il piacere
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I piaceri semplici sono l’ultimo rifugio della gente complicata.
Oscar WILDE
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Il piacere è l’unica cosa degna di essere vissuta: niente fa invecchiare quanto la felicità.
OSCAR WILDE
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“mi piace guardare la faccia nascosta del sole
vedere che in fondo si muove
dormire distesa su un letto di viole” mi disse
e a te cosa piace?
“mi piace sentire la forza di un’ala che si apre
volare lontano
sentirmi rapace, capace di dirti ti amo
aspettiamola insieme l’estate”
Daniele Silvestri, L’autostrada
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Un uomo mi piace quando mi sorprende. Quando è in grado di stupirmi, di spiazzarmi. Molti uomini, dopo un po’ che li frequenti, diventano come le canzoni di un cd.” “Che cosa vuoi dire?” “Che sai già quale viene dopo. E quando finisce una canzone nella testa stai già iniziando a canticchiare quella dopo. Parlano e tu sai già dove vogliono arrivare. Anche quando ci fai l’amore, ti baciano e ti toccano e sai già dove andranno con la mano. Comunque, fammi pensare… mi piacciono quelli che la prima sera magari ci provano o ti fanno capire che gli piaci, ma non insistono.
FABIO VOLO, Il giorno in più