L’uomo e il suo destino si realizzano reciprocamente modellandosi l’uno sull’altro. Non è vero che il destino si introduce alla cieca nella nostra vita: esso entra dalla porta che noi stessi gli abbiamo spalancato, facendoci da parte per invitarlo ad entrare. Non c’è infatti essere umano abbastanza forte e intelligente da saper allontanare, con le parole o con i fatti, il destino infausto che deriva, secondo una ferrea legge, dalla sua indole e dal suo carattere.
Sandor Marai, da “Le braci (1942)”
1 commento
Questo periodo è bellissimo…io ne ho trovato un altro attrettanto bello su un altro libro di Marai, “Divorzio a Buda”
“Guarda il fratello, il giardino lindo e curato, i volti scialbi intorno ai tavoli non sparecchiati, e oltre, nelle stanze, la luce delle lampade, i contorni dei mobili. Oggi anche le cose note gli sembrano nuove, come se non avesse mai percepito fino in fondo la forma di un tavolo o di una sedia”.
in entrambi i casi si tratta di pensieri davero emozionanti…