Anche se la notte è profonda e il freddo gela il viso, mentre all’orizzonte la nebbia copre la visuale, illuminata dalla luce dei lampioni e soffocata dal bellissimo silenzio del momento, dentro di te, si sente la voglia di scavare il terreno e provare a raggiungere il centro della terra…
Con le dita che sfregano violentemente sull’asfalto, mentre le lacrime escono dal cuore e sgorgano dagli occhi, le unghie si spaccano e il sangue buca il terreno, non senti il dolore della carne quando dentro di te esiste un dolore ancora più intenso…
La paura di non riuscire a vivere ancora per molto, in un turbine di immagini che coprono gli occhi, l’ansia della notte e i batitti di ore senza sonno, la voglia di poter liberare il sangue dal fango che il tempo, ha macinato dentro di te!
Poi ti fermi e smetti di grattare, nel buio, nel freddo, nella nebbia, con lo sguardo rivolto verso il basso scopri che sotto al terreno esiste la luce, quella che indica che nulla è perduto…
E che quell’asfalto che tu gratti, puoi ancora percorrerlo per arrivare la…
Dove hai sempre sognato!
(Ejay Ivan Lac)