Potrei perdermi in una bottiglia di vodka, sorso dopo sorso, guardare il mondo attraverso le sue rotondità e ridere come un beato idiota, giocare a tenere in bilico il bicchiere e mostrare le mie prodezze ai miei compagni di bevute, fare una rosa con il tovagliolo anti bava per ubriaconi e poi infilare un dito nella bottiglia vuota e combattere contro il mondo che nel frattempo è diventato instabile e balla come in un terremoto californiano.
Forse lo farò, mi avvicinerò a quella donna da sola, farò il mio sguardo dolce come solo io so fare, tenendo un occhio aperto ed un occhio chiuso nella mia convinzione di essere sexy ed affascinante, probabilmente entrerò nella sua intimità violando la sua parte più profonda e lei me lo lascerà fare solo per non essere sola ancora una notte, solo per non affondare nei dispiaceri della vita.
La sensazione di immortalità tutta distribuita nel mio stomaco, nella mia mente e nelle miie braccia pesanti che userò contro la faccia di quello che mi guarda pensando che io sia una bestia da macello, un essere immondo e senza futuro, lo calpesterò senza ritegno e riuscirò a rimanere a galla anche stavolta.
Solo sobrio, nei tuoi occhi, io affogo senza vita d’uscita… e mentre bevo l’acqua della tua gentilezza e cerco appiglio nei tuoi seni, muoio lentamente come un traditore gettato in mare dai pirati bastardi.
[Emanuele]