Ho immaginato me sdraiata a pancia in giù, s’un gran foglio bianco, enorme.
Le mie mani prendevano a gonfiarsi, per poi gonfiarsi tutto il resto.
Le dita parevan salsiccioni spaventosi ma continuavo a gonfiarmi. Ad un tratto, ero talmente gonfia che mi dissolsi leggera leggera, diventando gocce d’inchiostro su un tappeto rosso infinitamente lungo.
La domanda era: Cosa sei quando scrivi?