25 dicembre 0000
Caro diario, è nato, l’abbiamo chiamato Gesù, è negro!
Maria quando l’ha visto mi ha chiamato e mi ha detto: «Peppino, ti ricordi quando ti ho parlato della colomba? Be’, mi ero sbagliata, non era una colomba, era un corvo».
E pensare che io avevo avuto un presentimento, quando per l’annunciazíone si era presentato l’arcangelo Mandingo: uno così spiritoso che tutti lo chiamavano Idris.
Allora ho telefonato a Gabriele e gli ho detto: «Gabbriè io t’agg’a parrà del tuo collega, perché qua è nato Gesù e…!»
Ma quello subito mi ha interrotto gridando di gioia: «Evviva, alleluia, è nato il figlio di Dio». «Perché», ho detto io, «Dio è extracomunitario?»
E quello niente, tutto eccitato urlava: «Lui è la luce!»
E io: «Si, ma ne ha presa troppa, è sovraesposto! Insomma, Gabbriè, questo è un problema grosso, lo vuoi capire? A parte il fatto che me l’hanno fatto nascere senza nemmeno il permesso di soggiorno, ma mò il presepe come lo facciamo? Io non ho niente contro quelli di colore, ma siamo realistici: se nella mangiatoia ci mettiamo il bambinello nero so’ sicuro che rimangono tutti delusi, peggio che per la Ferilli quando la Roma ha vinto lo scudetto!»
E Gabriele: «Ma stai calmo Peppino, tu esageri, magari non se ne accorge nessuno…»
E invece se ne erano già accorti tutti, e si erano pure messi a fare gli spiritosi: i pastori portavano le pecore nere, gli angeli invece di cantare alleluia facevano il coro: «È nata ‘nu criatur’ è nat’ nir, ‘a mamma o chiamma cir, è nir’ nir’ cumm’a cchè!»… Non ti dico che casino: la donna con la brocca in testa ha fatto cadere la brocca per le risate.
Ma c’era anche chi non rideva, anzi! La cometa, saputa la notizia, non si è neanche fermata: «Questa è una fermata a richiesta», ha detto, e ha tirato dritto.
Non ti dico poi quando sono arrivati i magi! Gaspare appena l’ha visto è sbottato: «Oddio!» «Che c’è?» ha risposto Gesù. E anche Baldassarre è sbottato: «Uh, Madonna!» «Che c’è?» ha detto Maria, e io l’ho fulminata con lo sguardo. «Marì, per piacere, non ti ci mettere pure tu, che qua già stiamo inguaíati!» Melchiorre era il più scocciato: «Tutta ‘sta strada per un negro!» ha detto, e io mi sono un po’ risentito, e gli ho fatto notare che pure Baldassarre è nero. «Si, ma lui è il re!» hanno risposto loro. E poi, prima di andarsene, si sono messi a cantare il blues: Magic moments, per l’esattezza.
E siccome il paese è piccolo e la gente mormora e non si fa mai i c… suoi, dopo due ore la notizia la sapevano tutti! E qui sono cominciati i guai veri. Infatti, telefona Gabriele e mi dice: «Peppino, devi scappare! Erode ha sentito di tuo figlio e ha deciso di uccidere tutti i neri». E io ho detto: «O poveri neonati!» «Ma quali neonati, Peppì? Quello ha deciso di eliminare tutti i neri, ma proprio tutti! Ha detto che tanto vale fare un lavoro fatto bene! Che vuoi fare, quello è fatto così!» «E mica solo lui!» ho detto io, e già mi chiedevo dove potevamo scappare. Ma Gabriele ha avuto un’idea: «Peppino dovete andare in Africa! Là è pieno di negri e Gesù si può confondere!»
Credo proprio che abbia ragione e così stasera partiamo per l’Africa.
Io e la mia famiglia saremo i primi e ultimi immigrati alla rovescia!
GIOBBE COVATTA, L’INCONTINENTE BIANCO