E’ una lotta terribile, ci sono giorni in cui credi che finirai prima tu del tuo dolore, quando ti svegli la mattina sai che da un momento all’altro potresti ritrovarti a divorare un chilo di gelato e poi chiusa a chiave in bagno, settimane intere scivolano su di te stesa a letto con i crampi alla pancia, ma lo capisci, prima o poi lo capisci che proprio perché le tue mani erano belle e forti è toccato loro un nemico tanto difficile da combattere e quando le ferite dello scontro diventeranno cicatrici sai che i tuoi palmi saranno ancora più magici. Forse proprio per quelle cicatrici ci si ammala, perché ci sono anime fatte per viaggiarsi dentro ma naturalmente hanno paura, e solo il dolore può vincere la paura e spingere a muoversi.
Un seme deve marcire nel terreno per diventare fiore e ti rendi conto che tanta ombra è preludio di un nuovo sole, il vero sole, che non vorrà dire smettere per sempre di soffrire, ma farlo in un modo più adatto a te. E il desiderio dei raggi di quel sole che ti fa andare avanti.
Oggi li comincio a vedere quei raggi, sono la mia vittoria e mi attacco a essi con l’ardore che solo chi ha visto l’ombra può conoscere.
Chiara Gamberale, Una vita sottile
CI SONO GIORNI IN CUI CREDI FINIRAI PRIMA DEL TUO DOLORE
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