Trovare un’emozione mia, qualcosa di simile a un’emozione pura, o essere sempre in mezzo, anche dentro di sé, a emozioni miste, dove poi io adesso dico questa parola, emozione mista, in opposizione alla parola emozione pura, senza neanche sapere bene che cosa dico, ma si tratta più o meno di quella situazione in cui non sei poi sicuro che quella parte di emozione che hai adesso, davanti a qualche cosa, e ti immagini che quella emozione che sta crescendo di intensità e sta diventando come una grossa palla che hai dentro, possa essere tagliata in due e che una delle due parti della palla di emozione sia sì un’emozione tua ma anche un po’ un’emozione di tua madre, e il fatto che sia anche un’emozione di tua madre fa in modo che non sia un’emozione tua tua, ma un’emozione tua di tua madre, e questo poi ti faccia valutare quest’emozione non più come un’emozione tua di tua madre, ma come un’emozione di tua madre che si sviluppa nel tuo corpo, dove in un certo senso dovresti avere emozioni tue e soltanto emozioni tue (utopia delle emozioni pure e individuali), e tu adesso hai la sensazione di avere queste emozioni di altri che c’entrano poi con il pompaggio del tuo cuore, con le aperture dei tuoi polmoni, con le tue endosecrezioni umorali e così via, cosa che per un verso stupisce e per l’altro sembra anche ovvia; e uno poi dovrebbe essere scontento di avere emozioni sue ma di altri, per esempio sue ma di sua madre, o dovrebbe essere contento? Devi essere contento di trovarti in testa otto teste e sotto lo sterno tre polmoni e quattro cuori, o devi preoccuparti? Tra l’altro io, quando penso a queste che ho appena chiamato “emozioni mie ma di qualcun altro”, penso sempre a “emozioni mie di mia madre” e mai a “emozioni mie di mio padre”. E anche in questo caso ci sarebbe da chiedersi il perché. Perché non mi è mai capitato di pensare che il mio amore dell’aria aperta, lo star male a stare tutto un giorno chiuso in casa eccetera eccetera, tutte cose di mio padre, e che io da un bel momento in poi ho sentito esattamente come mie, non ho mai pensato che fossero “emozioni mie ma di mio padre”, invece che “emozioni mie mie”? E invece le emozioni di aria aperta le ho sempre sentite come mie e basta. Forse perché sono emozioni grandi e grandissime e più grandi di me, le emozioni immense, infatti non sono neanche mie, né mie né di mio padre, a uscir di casa entri nell’emozione mondiale, vasta di svariati chilometri con passaggi di uccelli cani e nuvole e altre cose.
E poi finisce qua.
Ugo Cornia, Animali