Suicidio, ultimamente ci penso spesso.
Immagino in un flash un coltello che affonda nelle vene
o le braccia aperte in un pacifico, altissimo volo verso un pavimento, un fiume, una strada, che faccia da portale per l’altrove…o ancora l’impatto, improvviso, inaspettato con un mezzo stradale, nell’apparente tranquillità di una giornata come tante…
“Il suicido […] è accettazione del proprio limite” diceva Camus.
E io a quel limite ci sono arrivata spesso, per poi all’ultimo istante voltarmi, e fare un tuffo nel buio, nel fondo, addormentarmi nel nero più nero dell’anima, risvegliandomi poi priva di memoria, disegnando sul viso un falso sorriso, sfoggiando come accessori moda sulla pelle dei raggi di sole. Luce e sorriso. E l’assurdo continua. Dimenticare e andare avanti. Ma… sparire. Arrivati a un certo punto della propria esistenza, sparire risulta l’unica strada aperta nel labirinto. E se su un piatto della bilancia ci sono gli affetti, la speranza, le bellezze della vita, sull’altro c’è il peso dell’anima. Quello ti distrugge, quello ti gela, ti blocca, ti spiazza. E Forse un giorno diventa talmente insostenibile da far si che certe visioni diventino realtà.
adiaudacemente
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Immediatamente l’idea del suicidio nasce in te ………..
E il Maestro fa esattamente questo: egli cerca di portar via le tue illusioni. Crea una situazione in cui, di solito, ci si dovrebbe suicidare. Ma se sei abbastanza fortunato da essere in comunione con un Maestro, la stessa situazione crea sannyas. E ‘la stessa situazione, la stessa crisi!
Questa è la mia osservazione: il vero sannyas accade solo quando sei arrivato sull’orlo del suicidio. Quando vedi che il mondo esterno è finito,rimangono solo due alternative o suicidarsi e farla finita perché non c’è più nulla per cui vivere, o rivolgersi all’interno. “Il mondo esterno non ce l’ha fatta, ora cerchiamo all’interno “: questo è sannyas. Sannyas e suicidio sono due aspetti della stessa medaglia. Se sei focalizzato e ossessionato con l’esterno, in tal caso il suicidio; se sei un po’ sciolto, flessibile… il sannyas.
Vi sono suicidi invisibili, si rimane in vita per pura diplomazia, si beve, si mangia, si cammina. Gli altri ci cascano sempre, ma noi sappiamo, con un riso interno, che si sbagliano, che siamo morti
Gesualdo Bufalino
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Ai nostri tempi il suicidio è un modo di sparire, viene commesso timidamente, silenziosamente, schiacciatamente. Non è più un agire, è un patire.
Cesare Pavese, Il mestiere di vivere
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Il suicidio è una cosa che non ha né diritti né doveri. Di fronte a esso ci sono soltanto due sentimenti: di pietà, di enorme pietà, per lo stato di disperazione che ha condotto la vittima al suicidio. E di rispetto. Di altrettanto rispetto per il coraggio che ha chi resta vittima di questa cosa.
Indro Montanelli
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Vi è solamente un problema filosofico veramente serio: quello del suicidio. Giudicare se la vita valga o non valga la pena di essere vissuta, è rispondere al quesito fondamentale della filosofia.
Albert Camus, Il mito di Sisifo
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Certo è più facile morire che sopportare con fermezza una vita dolorosa.
Johann Wolfgang Goethe, I dolori del giovane Werther
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Il suicidio è irrazionale perché, rinunciando alla vita a causa del disgusto che essa mi provoca, io mostro di avere un concetto errato dello scopo della mia vita, supponendo che serva al mio piacere, mentre essa ha per scopo, da un lato, il mio perfezionamento personale e dall’altro la cooperazione all’opera generale che si compie nel mondo.
Lev Tolstoj, Sul suicidio
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Il solo crimine perfetto è il suicidio. Perché è unico e senza appello, al contrario dell’omicidio che deve ripetersi senza fine. Poiché realizza la confusione ideale tra il carnefice e la vittima.
Jean Baudrillard
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Morire è essere totalmente altri. Per questo il suicidio è vigliaccheria; è offrirci completamente alla vita.
Fernando Pessoa, Il libro dell’inquietudine
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Si è liberi veramente quando ci si può suicidare senza arrecare danno o dolore o rimpianto a nessuno: la libertà è la forma intermedia della solitudine, il suicidio la forma estrema dell’unica compagnia che ti è rimasta.
Aldo Busi
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Vivo solo perché è in mio potere morire quando meglio mi sembrerà: senza l’idea del suicidio, mi sarei ucciso subito.
Emil Cioran, Sillogismi dell’amarezza
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Soltanto gli ottimisti si suicidano, gli ottimisti che non possono più esserlo. Gli altri, non avendo alcuna ragione per vivere, perché dovrebbero averne una per morire?
Emil Cioran, Sillogismi dell’amarezza
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L’ossessione del suicidio è caratteristica di colui che non può né vivere né morire, e che non distoglie mai l’attenzione da questa duplice impossibilità.
Emil Cioran, Il funesto demiurgo
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