Il raccontarsi continuamente è come suggellare un patto con la nostra mente che ci spinge alla staticità. La nostra mente, carica di impulsi frenanti, non vuole che cambiamo fa resistenza e noi così la rassicuriamo e lei in cambio rassicura noi; perché abbiamo paura di perdere ciò che ci è familiare e conosciuto. Su quello noi abbiamo costruito la nostra personalità, ci siamo identificati e le consideriamo colonne portanti del nostro essere. Ma cosa succederebbe se qualche nostra colonna portante dovesse crollare? Sicuramente ci mancherebbe la terra sotto i piedi, avremmo sensazione di vuoto, smarrimento, panico, ansia, ecc.
Perché è così difficile cambiare anche quando sappiamo che dobbiamo farlo? Cosa ci dice la nostra mente per non cambiare? Che paure ci trasmette? Perché il nuovo ci fa sempre paura o comunque ci trasmette ansia? E’ forse la paura di perdere il controllo, visto che ci inoltriamo in territori per noi sconosciuti? E se sono sconosciuti abbiamo paura di sentirci insicuri, esposti…. e possiamo sbagliare, fraintendere, non trovarsi a nostro agio ecc… e questo ci paralizza.
Se vogliamo cambiare dobbiamo rischiare e rischiare anche di perdere il controllo… dovremmo riuscire a diventare un po’ esploratori e un po’ avventurieri e imparare a metterci in gioco.
(l’effimera)
L’ANSIA DEL CAMBIARE
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