Non ti ho mai scritto papà
le letterine di tanti anni fa
iniziavano con “Cari genitori”
e promesse di essere più buoni
oggi voglio iniziare con “Caro papà”
dimmi, in cielo come si sta?
Qui la mia vita è sempre in salita
sembra, pare, si dice
che inconsapevolmente
sei stato tu l’artefice
che ha bloccato la mia mente.
Ho cercato, l’ho sempre cercato
in ogni persona che ho incontrato
ma quell’amore non l’ho mai trovato
o forse meglio dir “recuperato”
al confronto eri sempre vincente:
tarlo della mia mente!
Complesso di Elettra?
Appena un pochino
capace però di cambiare il destino.
Chiudo gli occhi ora papà,
torno indietro, ti vedo
là in quell’orticello
che ormai era il tuo credo…
Prima che l’argine si sgretola
è buona regola
stringere il nodo della fune
e oltrepassare il fiume
niente lacrime, solo allegria
per un giorno di festa, la festa tua!
Auguri papà Giuseppe
per tutti noi “Peppino”
brindo con te
versami il tuo buon vino!