Resilienza: la capacità di far fronte in maniera positiva alle difficoltà coltivando le risorse che sono dentro di noi.
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Gli uomini discendono da gente che è sopravvissuta a un’infinità di predatori, guerre, carestie, migrazioni, malattie e catastrofi naturali. Sono costruiti per convivere quotidianamente con lo stress. A questo scopo gli uomini possiedono, come un dono, un insieme di risorse che hanno ereditato dal passato: è la “resilienza” ad essere la norma negli esseri umani, non la fragilità; la “resilienza” psicologica è la capacità di persistere nel perseguire obiettivi difficili, fronteggiando in maniera efficace le difficoltà relative.
Pietro Trabucchi, Resisto dunque sono
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La forza d’animo (che con termine più specifico viene detta “resilienza“), cioè la resistenza alle avversità unita alla capacità di fronteggiare gli avvenimenti e ricostruire positivamente la propria realtà, è una qualità fondamentale e complessa, che va coltivata in noi stessi, nei nostri figli, nelle nostre famiglie.
Anna Oliviero Ferraris, La Forza d’Animo
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L’uomo più forte è quello che resiste di più da solo.
Henrik Ibsen, Un nemico del popolo
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In psicologia il concetto di «resilienza» si applica alle persone capaci di condurre una vita serena, nonostante i colpi del destino o un’infanzia difficile. Gli individui dotati di resilienza non crollano dinanzi a una crisi, ma ne escono arricchiti interiormente. Sono ottimisti e realistici assumono le proprie responsabilità, confidano nelle loro capacità e sanno cercare appoggio quando serve.
Moritz Huber, La Strategia dell’Orso Bianco
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La resilienza è la forza delle persone che, nonostante siano state ferite, si considerano non vittime ma utilizzatori delle proprie risorse e si preparano a recuperare le risorse necessarie per affrontare il futuro con speranza progettuale. La parola resilienza (dal latino resilire, rimbalzare) in fisica indica la proprietà dei materiali di riprendere la forma originaria dopo aver subito un colpo. In sociologia e psicologia evidenzia la capacità umana di superare le difficoltà della vita con elasticità, vitalità, energia, ingegnosità. Resilienza è l’abilità di superare le avversità, di affrontare i fattori di rischio, di rialzarsi dopo una crisi, più forti e più ingegnosi di prima: è l’abilità di superare le ingiustizie della vita senza soccombere.
Cunsuelo Casula, La forza della Vulnerabilità
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Il termine “resilienza” in origine proveniva dalla metallurgia: indica, nella tecnologia metallurgica, la capacità di un metallo di resistere alle forze che vi vengono applicate. Per un metallo la resilienza rappresenta il contrario della fragilità. Così anche in campo psicologico: la persona resiliente è l’opposto di una facilmente vulnerabile. Etimologicamente “resilienza” viene fatta derivare dal latino “resalio”, iterativo di “salio”. Qualcuno propone un collegamento suggestivo tra il significato originario di “resalio”, che connotava anche il gesto di risalire sull’imbarcazione capovolta dalla forza del mare, e l’attuale utilizzo in campo psicologico: entrambi i termini indicano l’atteggiamento di andare avanti senza arrendersi, nonostante le difficoltà.
La mia personale definizione del termine è la seguente: la resilienza psicologica è la capacità di persistere nel perseguire obiettivi sfidanti, fronteggiando in maniera efficace le difficoltà e gli altri eventi negativi che si incontreranno sul cammino. Il verbo “persistere” indica l’idea di una motivazione che rimane salda. Di fatto l’individuo resiliente presenta una serie di caratteristiche psicologiche inconfondibili: è un ottimista e tende a “leggere” gli eventi negativi come momentanei e circoscritti; ritiene di possedere un ampio margine di controllo sulla propria vita e sull’ambiente che lo circonda; è fortemente motivato a raggiungere gli obiettivi che si è prefissato; tende a vedere i cambiamenti come una sfida e come un’opportunità, piuttosto che come una minaccia; di fronte a sconfitte e frustrazioni è capace di non perdere comunque la speranza.
Pietro Trabucchi, Resisto dunque sono
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