Chissà, se in qualche tuo sogno il mio viso ogni tanto appare, qui ogni cosa mi ricorda te, se tocco il ferro gelido o il muro ruvido, mi riportano al tuo essere ostinata, a fuggire senza parlarmi…
Questo cos’è? una fuga da me, o una fuga da te? Perché questa parte del libro della mia vita mi sta confondendo la trama, e per ciò ti chiedo, che se non hai più nulla da dirmi, allora non dire, vattene, e io non parlerò più alle tue orecchie ne scriverò ai tuoi occhi…
Sappi che passerà il tempo, ed io ti avrò dimenticata, non ti azzardare a tornare, non provare a scrivere, a parlare, perché troverai ghiaccio, troverai ruvido, non sarà piacevole per te, vedermi mentre ti tratto con la stessa moneta…
Affonderò le mie radici in un terreno nuovo, parlerò e scriverò a lei, come avrei potuto farlo con te, sarebbe troppo per te, capiresti che hai perso un amico, una persona importante, un semplice amante, ma ti prego, se durante la notte il cuore ti va in gola…
Lentamente scrivimi…
perché così potrò confessarti che, nonostante il mio freddo, io ti penso ancora, se durante la tua esistenza un pensiero ti porta a me, pensami…
Torna…
avere limiti, senza paura di sbagliare, perché quello vorrà dire che ci tieni a me, ed io potrò farmi valere, potrò essere quello che vuoi, ma se torni amandomi, io ti amerò, perché non si può dimenticare il giorno in cui il cuore batteva forte, l’amore non può morire, continua ad esistere, viene semplicemente messo da parte…
Nella speranza di rivederlo fiorire…
Ancora!
(Ejay Ivan Lac)