Più che il successo è importante la gestione della popolarità.
Gianni Morandi
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Vendere milioni di copie non rende sereni. E’ essere contento di ciò che fai che ti soddisfa. Quando diventi famoso ti senti onnipotente, credi di essere chissà chi.
Più che il successo è importante la gestione della popolarità. Il successo lo capisci solo nel momento in cui lo perdi, anche perché difficilmente ritorna più volte nel corso della vita. Io sono stato fortunato.
Un conto è il successo che fa un po’ di storia o che passa solo alla cassa, un altro è il successo nel fare ciò in cui credi ed avere una riposta positiva da parte del pubblico
Gianni Morandi
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T’amo sempre, non è cambiato niente
credi, oggi come ieri
non ha mai fine l’emozione che mi dai
sei sempre tu la mia passione che non passa mai
come si fa, io non lo so
come si fa a non cantarti più
quando il mio brivido sei tu
Gianni Morandi, Frasi d’amore
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Non ho mai scordato da dove venissi, mi ha dato forza
Gianni Morandi
Avevo un diario, nascosto in casa da qualche parte. Sentivo il bisogno di scrivere, di registrare alcuni passi importanti della mia giornata, facevo delle piccole operazioni per non sbagliare a fare i conti, indicavo sempre con un più o un meno la qualità della giornata. Ancora oggi tengo un diario. La sera, prima di spegnere la luce e addormentarmi, mi infilo gli occhiali e scrivo
Gianni Morandi, Diario di un ragazzo italiano
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“C’era un ragazzo che come me…
Ma sì, è vero, c’era un bambino e poi un uomo.
Ma un ragazzo? C’è stato davvero quel ragazzo lì?”
Gianni Morandi, Diario di un ragazzo italiano
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Bisogna vivere è la frase che ci ripetiamo nei momenti no, quando cade il governo, per esempio. Oppure quando litighiamo o quando ci troviamo in difficoltà economiche. É la frase di cui abbiamo bisogno in questo momento
Gianni Morandi
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Se sei a terra non strisciare mai se ti diranno sei finito non ci credere, devi contare solo su di te
Gianni Morandi, Uno su Mille
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io cerco di essere onesto con la mia carriera. E so che dal ’62 al ’71 quello che ha funzionato è stato il personaggio, più che il cantante Morandi. Anche se le canzoni avevano un grande successo. Anzi, forse vendevano anche troppo facilmente. In compenso se finivo sui giornali era per cose che non riguardavano la musica: la famiglia, la moglie, i bambini. E poi ho legato molto con un mondo che in seguito è stato cancellato: i musicarelli al cinema, Canzonissima. Era un mondo in cui non venivi giudicato realmente come cantante. Penso che chiunque seguisse davvero la musica all’epoca potesse vedere che ero un ragazzo guidato per mano da Morricone, Migliacci, Zambrini, Bacalov: mi dicevano ‘Canta questa canzone’ – e io cantavo. Poi ci sono stati gli anni ’70, che per me sono stati complicati, si sa. E certe scelte oggi sembrano un po’ goffe, come Lo prendi papà. Che però vendette parecchio e si ricorda ancor oggi, quindi evidentemente non fu questo suicidio professionale, anzi
Gianni Morandi
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io credo che fare televisione, come fare tutto quanto, mi abbia arricchito professionalmente e personalmente. Ho sempre vissuto ogni cosa come un’occasione per imparare. Perché la verità è che quando sono partito avevo 17 anni ed ero un dilettante allo sbaraglio. Sì, è vero che c’è tutta una generazione di ragazzi che mi conosce come presentatore, e non sa che andavo benino in classifica. Però anche come presentatore, e dai e dai, penso di aver imparato qualcosa
Gianni Morandi
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Quando ho visto il dolore delle persone che stavano lì a Lourdes, anche il mio fondo mi sembrava il Paradiso, perché uno quando dice “tocco il fondo”, non si rende veramente conto di quello che è veramente il fondo!
Gianni Morandi
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Ogni tanto guardo i miei figli e gli altri giovani e mi sento in colpa: abbiamo distrutto l’ambiente, gli ideali. E anche se cerchiamo di riparare, i danni restano
Gianni Morandi