E’ morto un fiore, un amico, ha lasciato questa terra con il sorriso, ascoltava la mia musica e leggeva i miei pensieri, non ho mai incontrato i suoi occhi dal vivo, ma parlavamo spesso tutte le notti, in questa chat che, con le parole, unisce le persone, fiero di lui, fiero della sua forza, avvolte mi sentivo davvero piccolo davanti alla sua anima, anche se non poteva camminare lui percorreva la sua strada comunque, senza paura, ma alle volte piangeva, lo confessava, me lo diceva, ma poi con il passare dei giorni ricominciava a vivere, a differenza mia che continuavo a chiudermi nel buio.
Ed ora volato via, non ha mai esplorato il mondo, non ha mai toccato una donna, non ha mai tirato un calcio al pallone ne visto un locale, non ha mai ballato, ne visto una discoteca, non ha mai detto ti amo, e mai guidato un’auto, ma la sua forza era tanta, e superava ogni ostacolo con il cuore e con l’anima, e noi? noi che stiamo qui a sfidare ogni rivale, noi, che piangiamo per ogni delusione d’amore, noi che possiamo avere dei sogni e non facciamo un cazzo per averli, che abbiamo persone che ci amano e non gli portiamo rispetto, noi, che abbiamo tutto quello che vogliamo e ci lamentiamo, per ogni frase, per ogni puttanata senza significato, possiamo camminare, possiamo toccare, possiamo abbracciare, ma ci prendiamo in giro da soli, complicando la nostra vita con pensieri e paranoie inutili, schiavi del consumismo, schiavi dei rapporti forzati, schiavi del aspetto e della perfezione!
Lui stava peggio di noi, ma sapeva godersi la vita meglio di qualunque altra cosa al mondo, lui, sopra una sedia, sapeva come sorridere ogni giorno, gli bastava guardare il sole e amare il suo cuore.
(Ejay Ivan Lac)