Posato ho il piede, non so in
quale terra, in quale luogo
ma le carni brucianti cercano un
rifugio, secche arse dal sole ardono,
visioni allucinanti m’invitano.
Deserto mare di dune, dove ombre
non s’incontrano e si aspetta la notte
e il refrigerio.
Le brunite membra fanno di te rosa
desertica, avvolta in sete di damasco
come regina d’oriente mi mostri il tuo
Janna, colline dove consolare le brucianti
ferite, tutto un rogo il mio corpo si smorza
ad un tuo lieve sospiro,candela dall’esausto
stoppino in te mi spengo.
Mi lasci quella felicità umana che si tramuta
in tristezza come la foce d’ogni fiume dove
l’acqua è più amara.
(Mirella Narducci)