Ogni strada è soltanto una tra un milione di strade possibili.
Perciò dovete sempre tenere presente che una via è soltanto una via.
Se sentite di non doverla seguire, non siete obbligati a farlo in nessun caso.
Ogni via è soltanto una via.
Non è un affronto a voi stessi o ad altri abbandonarla,
se è questo che vi suggerisce il cuore.
Ma la decisione di continuare per quella strada, o di lasciarla,
non deve essere provocata dalla paura o dall’ambizione.
Vi avverto: osservate ogni strada attentamente e con calma.
Provate a percorrerla tutte le volte che lo ritenete necessario.
Poi rivolgete una domanda a voi stessi, e soltanto a voi stessi.
Questa strada ha un cuore?
Tutte le strade sono eguali.
Non conducono in nessun posto.
Ci sono vie che passano attraverso la boscaglia, o sotto la boscaglia.
Questa strada ha un cuore? E’ l’unico interrogativo che conta.
Se ce l’ha è una buona strada.
Se non ce l’ha, è da scartare.
Carlos Castaneda, Gli insegnamenti di don Juan (A Scuola dallo Stregone)
12 commenti
In risposta alla citazione vorrei segnalare il sito di un maestro incredibile, tra i pochi che incernaa esattamente ciò che insegna, e al quale Carlos Castaneda dedicò il libro “Il Fuoco dal Profondo”: Howard Lee. http://www.thelightoflife.com
Ciao a tutti
La frase è di una banalità esasperante, e contraddice molto dell’insegnamento, discutibilmente “magico”, di Carlos Castaneda.
È ovvio che ognuno possa decidere quale debba essere la propria via da percorrere, e che questa decisione possa cambiare col variare dei valori che ognuno impara a riconoscere come veri, e meritevoli di essere perseguiti. La questione che debba essere il cuore a scegliere rientra, invece, nell’assurdità più imbarazzante, perché i campi di concentramento sono costruiti da cuori che ritengono l’odio un gesto necessario al proprio benessere individuale e collettivo. Il cuore della tradizione non è il sentimento, ma l’intellettualità sovra individuale, universale quindi, che ha imparato la necessità di essere rigorosamente aderenti ai princìpi universali che legiferano l’esistenza. La tradizione metafisica, unica per tutti i popoli perché non ha carattere morale e sentimentale, prende il cuore a simbolo della centralità dell’essere. Questa centralità è il sé spirituale che è ragione sufficiente d’essere di ogni individualità. Il cuore rappresenta dunque la sintesi derivata dall’armonizzazione di intelletto, sentimento e volontà, che danzano tra loro allo scopo di superare le limitazioni che la superficialità dell’ego impone per ostacolare la liberazione, che questo stesso essere deve compiere, per distaccarsi dal peso di essere attaccato alla forma che è contorno e recinto limitatorio delle proprie possibilità. La Tamaro ha scritto un orribile libro su questa visuale moraleggiante, così come Castaneda ha aperto la via a una moltitudine di creduloni, affermando che il “Vedere” sia realtà interiore che riempie gli occhi invece dell’intelletto. Il Vedere è, invece, un vedere di una consapevolezza spirituale che affida all’intelligenza universale la propria, ineffabile, certezza non più relativa.
Il “Fuoco dal profondo” di Castaneda non fu scritto per essere dedicato a nessun personaggio del tenore di Howard Lee, che è un signore, come ce ne sono molti nell’anfiteatro del ridicolo, che si occupa della sanità spirituale delle stelle di Holliwood. Mamma mia a che livelli si è giunti con la parodia caricaturale della consapevolezza universale. Tutto merito del vil denaro e della sete di successo, che sono il contrario esatto dell’insegnamento di cui si vorrebbe trattare. È una faccenda infernale che incontrerà una moltitudine di accoliti entusiasti.
-La contraddizione è stregoneria: vivetela,vivetela splendidamente-(Don Juan).a buon rendere,companeros 🙂
Condivido quanto detto su howard lee,solo uno degli innumerevoli santoni dal cui nefasto influsso la nostra civiltà piena di psicosi si è voluta convincere di non poter prescindere (sia ad occidente sia ad oriente).Per quanto concerne Castaneda, ha sì commesso una infinità di errori (la cleargreen è stato un autogol gigantesco),ma non poteva andare diversamente,provenendo egli da un mondo accademico che gli ha imposto una visione razionale e stritolante .Qualunque brujos o personaggio abbia incontrato, non è bastato a -spostarlo-del tutto.P.S. sulla tamaro non sprechiamo nemmeno il velo
Seguire sempre il cuore,alieni da qualsiasi condizionamento e da eccessiva -interpretazione-:cosa che qualcuno sembra non capire.ma tant’è…
Piccole connessioni con l’Intento crescono.. 😉
Lottiamo per la nostra libertà….
Ogni contraddizione è data dall’impossibilità di aderire alla propria verità. È l’assurdo, in contrasto col possibile. Contraddittoria non è la magia in sé, la quale altro non è che l’applicazione dell’analogia che lega microcosmo a macrocosmo. La realtà è tale perché esprime la possibilità in tutte le sue forme, mentre è da ritenersi contraddizione tutto ciò che pura impossibilità perché non conseguenza dei princìpi universali che legiferano, determinandone la natura, la manifestazione della realtà in tutti i suoi modi, esclusi quelli paradossali perché insensati. Il senso è direzione e la direzione delle intenzioni determina la qualità, sia nella materia che nello spirito di ogni individuo.
Solo nelle intenzioni un individuo è indipendente dal condizionamento ambientale, perché qualsiasi siano queste interferenze esterne l’individuo è la conseguenza e l’espressione di una intelligenza che sceglie chi o cosa essere.
la realtà è insondabile,quindi non ha senso parlare di leggi e limiti prestabiliti.Gli unici vincoli sono quelli dati dalle nostre esperienze.
Che ci posso fare, mi piace questa pagina di Castaneda,
in verita’ non so neanche perche’, non provo neanche a
ragionarci, seguo solo la via del cuore
Il cuore puro non ha paura. Il cuore vissuto é pesante. Un cuore scaltro non sarebbe più cuore ma testa. Salvo che se rimasti puri siamo destinati a seguire la strada della paura. Imparare a saper amare anche da persi.