Volevo fare la scrittrice, ma poi mi è capitato di essere una moglie e solo quello. Sono “quella” che non lavora. << Tu non fai niente >> mi ripete lui, “quello” che lavora. Io mi cibo di parole. Capita che un libro ti parli perché ti ci ritrovi. Ti graffia. Ti da fastidio. Ti da un calcio in culo e sei obbligato a spostarti. Capita,invece, che ti renda semplicemente chiara una realtà. Te la fa salire alla coscienza senza occhiali. Leggere non è mai un atto passivo. Devo per forza metterci del mio. Sono io a dare corpo a mere parole messe in fila. Sono insospettabilmente libera. Se in quel momento ti si apre la pagina giusta ti ci infili dentro. Leggi, fai fatica, riprovi, leggi. La parola scritta ad un certo punto ti salva. “Quella che non fa niente” legge. “Quella che non fa niente” spezza la catena. Mi alzo e me ne vado.
VALENTINA SENATORE