Tempo fa, andai a casa di una mia amica, mi chiamò al telefono disperata, andai a casa sua e la vidi chinata davanti al gabinetto del suo bagno, vicino a lei una bustina di coca e delle bottiglie di vodka, gli chiesi cosa stesse combinando, lei si girò verso di me dicendomi che tutto era una merda, e mi abbracciò così forte da graffiarmi la schiena con le unghie, cercai di staccarla, ma lei stringeva sempre più forte, gli gridai contro che così facendo rendeva quello che lei chiamava merda un inferno, e se avrebbe continuato questo abbraccio lo avrebbe dato al suo ragazzo morto tempo indietro, così si staccò lentamente e mi vomitò sul braccio, e continuava senza fermarsi, ma non avevo schifo, se guardavo quello che buttava fuori vedevo lame laceranti che mi graffiavano la pelle, da li ho capito quanto male aveva dentro di lei.
Cercai di farla riprendere e la portai sul divano, la guardai negli occhi e gli feci un sorriso, perchè il sorriso è l’arma vincente per far scaldare il cuore di qualcuno che soffre, gli diedi una carezza, perchè una carezza è come il sole che ti scalda l’anima, si mise stesa sul divano e gli dissi che non volevo più vederla in quello stato, e che se avrebbe ancora tirato su la coca io mi sarei allontanato da lei, e non gli avrei più dato il mio corpo da stringere, ne un sorriso ne una carezza, e lei rispose “sarebbe terribile tutto questo…”
Così la lascia dormire, e mi misi sulla poltrona del suo salotto, a controllare ogni sua mossa, mi misi a ripulire tutto, anche il mio braccio, e dopo aver chiuso la porta a chiave mi addormentai tranquillo, nuovamente su quella poltrona, perchè ero consapevole che il mio affetto aveva funzionato, apri il tuo cuore e tutto si risolve.
(Ejay Ivan Lac)