Ma quante volte tu traduci il tuo pensiero in azione? Quante volte tu usi il tuo pensiero per risolvere problemi reali utilizzando la sua funzione più evoluta?
Quante volte invece ti immagini azioni che non sei stato o non sei in grado di compiere?
Quante volte utilizzi la funzione più primitiva del pensiero semplicemente per contenere la tensione generata dai problemi reali non risolti con l’azione?
Tu puoi facilmente constatare che la maggior parte del tuo pensiero è rivolto ad assolvere la sua funzione primitiva di contenimento della tensione simulando azioni immaginarie sostitutive delle azioni reali non compiute, piuttosto che a risolvere, con l’azione reale, problemi reali.
Ne deriva una verità tremenda, che pochi sono in grado di reggere senza farsi prendere da un travaso di bile: il pensiero è molto spesso una sega mentale
Giulio Cesare Giacobbe * Come Smettere di Farsi le Seghe Mentali e Godersi la Vita
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Questo è un modo vantaggioso di vivere la realtà: vedendo nel presente gli aspetti positivi del passato.
Il vedere soltanto e anzi il soffermarsi sugli aspetti negativi del passato equivale a pensare cose non attinenti alla realtà e quindi a farsi delle seghe mentali.
E queste seghe mentali, che sono specificamente malefiche, alla lunga portano a una conseguenza terribile, che equivale a un suicidio: la depressione.
La depressione è il nostro più grande nemico: essa ci fa non solo soffrire, ma anche ammalare e morire.
Giulio Cesare Giacobbe * Come Smettere di Farsi le Seghe Mentali e Godersi la Vita
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La liberazione definitiva e permanente dalle seghe mentali, o meglio la costante consapevolezza, è stata tramandata nella cultura orientale con il nome di illuminazione.
La famosa e misteriosa illuminazione è dunque soltanto questo: uno stato permanente di consapevolezza della realtà.
Non è cosa da niente, naturalmente.
Ma la sua straordinarietà non sta nello stato in se stesso, bensì nella sua durata.
Tutti siamo capaci di essere consapevoli qualche volta, ma pochi sempre.
Naturalmente anche lo stato di illuminazione è una mi-tizzazione.
Non si può infatti essere proprio sempre nello stato di consapevolezza.
Neanche il Buddha c’era (qualche volta s’incazzava pure lui).
Tuttavia vale la pena cercare di esserci il più a lungo possibile.
Perché trovarsi in quello stato significa sciogliere la tensione che è in noi, uscire dalla « condizione umana » di sofferenza continua.
Infatti lo stato di illuminazione è stato definito dal Buddha «la liberazione dalla condizione della sofferenza umana ».
Il segreto è: non farsi aspettative ma godersi la vita per quello che è.
Qualsiasi cosa sia
E imparare ad amare.
Giulio Cesare Giacobbe * Come Smettere di Farsi le Seghe Mentali e Godersi la Vita
Come smettere di farsi le seghe mentali e godersi la vita Giulio Cesare Giacobbe |