La corruzione e la vendetta imperversavano, in un mondo rallentato dall’attrito del male, dove il perdono era una montagna invalicabile, dove la luce brillava solo nei cieli e il canto dei volatili era la speranza di un mondo migliore. Uomini soffiavano vento di morte nei campi colorati di Primavera, quando un eclisse spense i cieli e una cometa fluorescente trapassò le nubi. Il mattino seguente la natura prosperava un colore diverso. Laggiù un canto nuovo divenne la speranza di un mondo migliore, il canto di un neonato, un bambino che da una mangiatoia per animali fu mostrato al cielo e d’alba si bagnò! Il bambino, divenuto uomo, insegnò ai suoi fratelli il perdono, benché elemento fondamentale per “volare”. Qualsiasi macchina tu possa realizzare per spegnere una stella con un dito, non riuscirai mai a “volare” fino in fondo! Fu torturato e morì, salvandoci dal peccato. Da quell’attimo prosciugato di lacrime umane, il “volo” divenne vita, una vita in cui ognuno poteva rifugiarsi. E da allora cambiò tutto.
Fabio Meneghella
Il Volo divenne Vita
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