Credo che uno degli ingredienti della formula della felicità sia il senso di appartenenza. Si, sentirsi parte di un luogo può aiutare ad essere felici. Adesso vi spiegherò il perché.
Io questo senso di appartenenza non l’ho mai sentito. Nella mia breve vita ho vissuto in vari luoghi, cambiato molte scuole e lavori, conosciuto gente nuova e tanto altro. Per quanto questo possa sembrare entusiasmante, bé non lo è affatto.
Arrivati nella nuova “casa” è difficile far capire chi e come sei e soprattutto cosa ti ha portato ad essere quella persona. La strada più semplice è creare un punto interrogativo sulla tua fronte da sfoggiare con una tacita omissione di tutto ciò che pensi. Mettersi in gioco in queste situazioni è una dura prova di coraggio e chi ha dovuto affrontare troppo spesso questi momenti, forse ha anche il diritto di sentirsi stremato e scegliere proprio la strada più semplice. Ma questo porta a non essere capiti e la convivenza con gli altri diventa un macigno da subire giornalmente.
Un’altra difficoltà è quella del crearsi una vita propria. Quando sai che tutto quello che ti circonda non è una certezza e che potrebbe cambiare da un momento all’altro, quella di crearsi una propria e semplice vita diventa una chimera. Ed è in questa situazione che un giorno può sembrare un anno o un’ora e nelle abitudini cerchi un po’ di casa. Ricerchi la quotidianità e lo stesso bar, lo stesso tabacchi, la stessa strada, a volte possono salvare una vita. Delle semplici abitudini diventano una certezza a cui puoi aggrapparti in caso di smarrimento.
I cambiamenti frequenti portano a chiederti spesso “chi sei” e i sogni per il futuro cambiano in relazione alle situazioni in cui ti trovi. In questo modo nulla sembra chiaro e la tua vita sembra lo schizzo di una Bic poco funzionante. E mentre cammini avvolto dalla tua nuvola di caos, la sensazione che ti assale più spesso è quella di essere solo un’idea non messa in pratica.
Il senso di appartenenza ad un luogo può aiutare ad essere felici e vi lascio con un’immagine che forse chiarirà l’idea che sto riportando in queste righe. Immaginate un albero sradicato e ripiantato di continuo, può vivere, ma non sarà mai l’albero verde e rigoglioso che sarebbe stato se solo gli avessero dato l’opportunità di affondare le sue radici nella terra fertile in cui è nato.
Io avevo la mia terra fertile.
Labi
1 commento
Complimenti . .io mi sento in questo modo ,non o proprio voglia di vivere