Ho sempre pensato al Natale come ad un bel momento. Un momento gentile, caritatevole, piacevole e dedicato al perdono. L’unico momento che conosco, nel lungo anno, in cui gli uomini e le donne sembrano aprire consensualmente e liberamente i loro cuori, solitamente chiusi.
Canto di Natale, Charles Dickens
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Con gli spiriti non ebbe più a che fare, ma si rifece con gli uomini. E di lui fu sempre detto che non c’era uomo al mondo che sapesse così bene festeggiare il Natale. Così lo stesso si dica di noi, di tutti noi e di ciascuno! E così, come diceva Tiny Tim: “Dio ci protegga tutti e ci benedica”.
Canto di Natale, Charles Dickens
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Ci sono molte cose, credo, che possono avermi fatto del bene senza che io ne abbia ricevuto profitto e Natale è una di queste…un periodo di gentilezza, di perdono, di carità, di gioia…nel quale uomini e donne sembrano concordi nello schiudere liberamente i cuori serrati e nel pensare alla gente che è al di sotto di loro come se si trattasse realmente di compagni nel viaggio verso la tomba, e non di un’altra razza di creature in viaggio verso altre mete.
Canto di Natale, Charles Dickens
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Onorerò il Natale ne Mio Cuore e cerchero’ di tenerlo con me tutto l’anno.
Canto di Natale, Charles Dickens
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egli era abbastanza saggio da sapere che su questo globo niente di buono è mai accaduto, di cui qualcuno non abbia riso al primo momento.
E sapendo che in ogni modo la gente siffatta è cieca, pensò che non aveva nessuna importanza se strizzavano gli occhi in un sogghigno, come fanno gli ammalati di certe forme poco attraenti di malattie.
Il suo cuore rideva e questo per lui era perfettamente sufficiente.
Non ebbe più rapporti con gli spiriti; ma visse sempre, d’allora in poi, sulla base di una totale astinenza; e di lui si disse sempre che se c’era un uomo che sapeva osservare bene il Natale, quell’uomo era lui.
Possa questo esser detto veramente di noi, di noi tutti! E così, come osservò Tiny Tim, che Dio ci benedica, tutti!
Canto di Natale, Charles Dickens
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Canto di Natale
Charles Dickens |