A volte torno a scrivere dopo ore
di tempesta, respiro con rabbia
frammenti di vita, che posto in
un foglio.
Mi torturo per quel sentimento
che a stento vuol farsi capire, mi
mordo le labbra e il dolore mi fa
vedere altre ombre, altre luci e
scrivo parole a gesti istintivi.
Travolgo il pensiero, m'infilo sotto
le lettere e scavo nei ricordi, nel
tempo, nell'amore.
Senza un permesso, in affannosa
ricerca, in disordine sparso trovo
emozioni nuove.
Sofferte le mie poesie scritte, ma
ormai già tramontate, pagine su pagine,
Aspetta il candido foglio, il tratto convulso
che gli parla d'amore.
(Mirella Narducci)