Ricordo che pensai che erano i passi più difficili che nessuno avesse mai intrapreso. Ma erano soprattutto, i passi dell’amore…
I passi dell’amore; Nicholas Sparks
*
Troppe persone sembrano convinte che il silenzio sia un vuoto da riempire ad ogni costo, anche se non c’è niente di importante da dire.
Come un Uragano; Nicholas Sparks
*
So che, per qualche motivo, ogni passo che ho fatto da quando ho imparato a camminare, era un passo verso di te. Eravamo destinati ad incontrarci.
Le Parole che non ti ho detto; Nicholas Sparks
*
Niente che abbia valore è facile. Ricordatelo.
Le Parole che non ti ho detto; Nicholas Sparks
*
Strinse a sè le lettere con un gesto protettivo. «Erano mie, i miei sentimenti, i miei pensieri, il mio modo di affrontare la perdita di mia moglie. Mie, non tue.»
Le Parole che non ti ho detto ; Nicholas Sparks.
*
Passiamo così tanto tempo a cercare di rimediare a ciò che non abbia detto, penso. Se solo…
Le Parole che non ti ho detto ; Nicholas Sparks.
*
Chi credi che sia stato a portare la bottiglia fino a lei?
Le Parole che non ti ho detto ; Nicholas Sparks.
*
Le scelte si fanno in pochi secondi e si scontano per il tempo restante.
La solitudine dei numeri primi
*
Si sentiva come se non avesse un passato.
Come se si fosse trovata in quel luogo senza sapere da dove veniva. Era stanca di quella stanchezza che sa dare solo il vuoto.
La solitudine dei numeri primi
*
Succede. Alla fine succede.
In qualche modo che prima non sapevi.
La solitudine dei numeri primi
*
Mattia pensava che lui e Alice erano così. Due primi gemelli, soli e perduti.
Vicini ma non abbastanza per sfiorarsi davvero.
{La solitudine dei numeri primi}
L’amore per chi non amiamo si deposita sulla superficie e da lì evapora in fretta.
La solitudine dei numeri primi
*
Ora tu pensa: un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Tu sai che sono 88, su questo nessuno può fregarti.
Non sono infiniti, loro. Tu sei infinito, e dentro quei tasti, infinita è la musica che puoi suonare. Loro sono 88, tu sei infinito.
Questo a me piace. Questo lo si può vivere. Ma se tu, ma se io salgo su quella scaletta, e davanti a me si srotola una tastiera
di milioni di tasti, milioni e miliardi di tasti, che non finiscono mai, e questa è la verita’, che non finiscono mai e quella tastiera è infinita…
Se quella tastiera è infinita, allora su quella tastiera non c’è musica che puoi suonare. Tu sei seduto sul seggiolino sbagliato:
quello è il pianoforte su cui suona Dio. Cristo, ma le vedevi le strade? Anche solo le strade.
Ce n’è a migliaia, come fate voi laggiù a sceglierne una, a scegliere una donna, una casa, una terra che sia la vostra,
un paesaggio da guardare, un modo di morire. Tutto quel mondo, quel mondo addosso che nemmeno sai dove finisce e quanto ce n’è. Non avete mai paura, voi, di finire in mille pezzi solo a pensarla, quell’enormità, solo a pensarla?
Novecento; Alessandro Baricco