“Nudo, solo, raggomitolato su un fondo
giace un angelo privo di forza.
Il viso nascosto tra le dita impolverate,
le ali sciupate ritratte sulle scapole,
le poderose cosce chiuse nella colpa.
Aveva timidamente spiccato il volo,
ebbro di tanta libertà si era spinto in alto,
sempre più in alto, oltre l’orizzonte.
Stordito da quell’inebriante capacità
aveva cominciato a tremare,
a vacillare sui tetti di città.
Poi una rovinosa caduta
lo aveva spinto in basso, sempre più giù,
scaraventandolo tra la feccia dell’umanità.
Nudo, solo, raggomitolato su un fondo
giace un angelo privo di forza:
attende che gocce di rugiada
gli diano la forza per tornare a volare.”
L.G.