Capita che all’improvviso, senza che nessuno l’abbia invitata, la malinconia si presenti alla nostra porta, con la stessa tediosità di una stagione non amata o di un incontro non desiderato. Ed è quello che è successo a me oggi, è ritornata a trovarmi, mentre fuori, le campane del paese suonavano a festa, ed io sinceramente vorrei non udire, ne loro ne lei. Ma a tutto c’è un perché e come sempre, devo lasciar fluire tutti i sentimenti e le emozioni, anche quelle poco desiderate. Così non mi resta altra alternativa se non quella di lasciarla entrare e mettermi seduto con lei, lasciare che con fare garbato mi prenda per mano e che mi accarezzi, mentre con frasi sinuose parla al mio cuore. E’ come un fiume in piena, che ondata dopo ondata cerca di alimentare quella parte di me poco edificante. Non cerco di fermarla, non mi ribello, non accenno neppure una minima difesa, semplicemente la lascio fare, lascio che dica qualsiasi cosa, tanto lo sappiamo bene entrambi che la sua…è solo rabbia e che se non verrà alimentata si sgonfierà come un palloncino bucato e afflosciato, sconsolata poi…se ne uscirà dalla stessa porta da cui è entrata con le pive nel sacco lasciandomi con la promessa che ritornerà a farsi sentire. Vorrei dire qualche cosa, vorrei ribattere ogni sua parola, ogni sua offesa, ma così facendo non farei altro che farla sentire sempre più forte, mentre se non la assecondo, ma gentilmente non le do importanza sarò Io….sempre un po’ più forte.
(Stefano A.)