Pesante, la tristezza in questa melodia francese in sottofondo, chiudo gli occhi, stanca in un dormiveglia mi allontano dalla stanza in un sogno irreale. Avanzo in terre soffici, m’incammino scivolo leggera in un mondo senza rumori, senza tempo. Prati azzurri distese fiorite, strani animali brucano ignorandomi. Un tuffo al cuore, un altra me seduta fra il grano è assorta in carezze, stringe fiori e le spore le fanno da corona, è bimba come quando se n’è andata, senza una parola, senza un saluto. Il mio labbro trema, muto, non emette suono. Io, ora grande e lei piccina, uno scherzo del paradiso, lei che avrebbe la mia età. Dolce incantesimo rotto da una luce accecante e dalla melodia francese, provo a richiudere gli occhi e a tornare laggiù, ma la musica risuona nella stanza, ritorna la stanchezza e lei, è laggiù che aspetta.
Gabriella , sorella, gemella
Post precedente